Pittori bresciani protagonisti della pittura del '900 Pittura moderna e contemporanea.
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Appunti per una storia della fotografia al femminile
Biennale Internazionale di Fotografia di Brescia 2006

dal 9/6/06 fino al 14/9/06
presso Museo S. Giulia


Artisti in mostra:
Berenice Abbott, Laure Albin Guillot, Francis e Mary Allen, Eleonor Antin, Diane Arbus, Letizia Battaglia, Lillian Bassman, Ruth Bernhard, Ilse Bing, Marilyn Bridges, Anne Brigman, Alice Boughton, Margaret Bourke-White, Claude Cahun, Julia Margaret Cameron, Maggie Cardelùs, Ghitta Carrell, Imogen Cunningham, Louise Dahl-Wolf, Rineke Dijkstra, Madame D’Ora, Trude Fleischmann, Martine Franck, Jill Freedman, Giselle Freund, Susan Friedman, Toto Frima, Christine Garcia Rodero, Nan Goldin, Yan Groover, Annemarie Heinrich, Beatrice Helge, Florence Henri, Gertrude Käsebir, Jaschi Klein, Barbara Kruger, Irina Ionesco, Graciela Iturbide, Lotte Jacobi, Dorothea Lange, Annie Leibowitz, Hellen Levitt, Elaine Ling, Dora Maar, Mari Mahr, Anna Pisula Mandziej, Sally Mann, Mary Ellen Mark, Lee Miller, Lisette Model, Tracey Moffat, Lucia Moholy, Sarah Moon, Barbara Morgan, Shirin Neshat, Orlan, Bettina Rheims, Leni Riefenstahl, Ernestine Ruben, Shinako Sato, Sara Saudekova, Cindy Sherman, Sandy Skoglund, Ema Spencer, Elisabeth Sunday, Kariin Szekessy, Joyce Tenneson, Deborah Turbeville, Toni Von Haken, Eva Watson-Schütze, Dorothy Wilding, Nancy Wilson-Payne, Francesca Woodman, Cui Xiuwen
a cura di Ken Damy, Giuliana Scimé e Mario Trevisan

Comunicato stampa
La II edizione della Biennale Internazionale della Fotografia di Brescia ha per titolo ‘Appunti per una storia della fotografia al femminile’, la sintesi di un concetto che non deve far pensare ad atteggiamenti di rivendicazioni femministe. L’arte non ha sesso. Semmai, sottolineare ‘le differenze’, supposte, sarebbe mortificante proprio per le donne che hanno lasciato, e continuano a lasciare, impronte indelebili nell’evoluzione della fotografia come arte autonoma.
Obiettivo della Biennale Internazionale della Fotografia di Brescia per l’anno 2006 è di tracciare una guida di ‘appunti’ per metter in risalto un patrimonio di cultura e creatività che traspare dalla storia della fotografia internazionale, fin dagli albori e che, per oltre centocinquant’anni, ha imposto un modo spesso assolutamente diverso di vedere.
Una storia della fotografia osservata da angolature diverse che non mancherà di stupire per genialità e sensibilità, per innovativi atteggiamenti e libertà espressiva.
Le artiste donne in fotografia sono state tante e bravissime, ed oggi sono protagoniste delle più rilucenti sfaccettature di un diamante purissimo, la fotografia nelle arti visuali, che sta regalando galattiche avventure nell’universo dell’immagine.
Oltre cinquecento immagini, selezionate per il prestigioso Museo Santa Giulia, che provengono dal mondo intero per far conoscere al vastissimo pubblico opere d’arte autentiche – non mortificanti copie contemporanee – delle autrici più significative: dalla splendida pioniera Julia Margaret Cameron, che a metà Ottocento produsse ritratti di intensa bellezza, alla giovane cinese Cui Xiuwen e alla giapponese Shinako Sato, fra le più interessanti proposte contemporanee. Il percorso, assai complesso, tocca i punti focali dei generi in fotografia e attraversa le diverse culture d’Europa e Americhe: il fotogiornalismo con le maestre americane Berenice Abbott, attenta anche alla sperimentazione, e Margaret Bourke White, entrate a pieno diritto nel Gotha dei grandi, assieme a Dorothea Lange; e l’italiana Letizia Battaglia che, a colpi di riprese, ha combattuto la lotta contro la mafia e le sperequazioni sociali in Sicilia. Altre, invece, hanno osservato l’universo personale come la celeberrima Francesca Woodman o Sally Mann. Cindy Sherman e Orlan da sempre sono i soggetti stessi delle loro opere: autoritratti in continue diverse personificazioni, e prima di loro la surrealista Claude Cahun. La moda, la moda è donna e in duplice valenza: Lillian Bassman e Louise Dahl-Wolf, protagoniste delle riviste patinate, Deborah Turbeville, Sarah Moon.
L’erotismo e l’estetica del corpo con Ruth Bernhard. E le punte avanzate della sperimentazione che vengono da assai lontano, dalla Bauhaus con Lucia Moholy e Toni von Haken, per investire la contemporaneità con Eleonor Antin e Shirin Neshat, la prima americana e la seconda iraniana. Le frontiere non esistono, nemmeno i confini alla creatività. La mostra è un’affascinante ‘giro del mondo’ della fotografia a bordo della macchina del tempo che, dal 1860 alle ricerche contemporanee, plana in tantissimi Paesi e si sofferma a mettere in luce genialità incomparabili con immagini indimenticabili.

Orari: da martedì a domenica dalle ore 10 alle 18 - lunedì chiuso








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