Pittori bresciani protagonisti della pittura del '900 Pittura moderna e contemporanea.
LE MOSTRE A BRESCIA  
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Cicloeliomobili a levitazione indotta
Di Roberto Ciroli

dal 10/3/06 fino al 7/4/06
presso Cidac Arte


Comunicato stampa

Roberto Ciroli,è nato a Brescia nel 1969.
Nel 1994 si è diplomato presso l’Accademia di Brera.

Ha esposto in numerose mostre personali fra le quali ricordiamo:
-''Vorrebbe essere uno scultore''(1993) presso il Centro Plurimediale Zarathustra di Brescia
-''Il naso più famoso del mondo era posticcio e tutti lo guardavano male''(1999) presso lo spazio espositivo Zucca Barucca di Brescia
-''La grande sorella''(2001)presso Palazzo Martinengo di Collebeato(BS)
-''Tre mani in esubero''(2002)presso Fabio Paris Art Gallery di Brescia
-''Linee Ordinarie Urbane'' presso la sede dell’Associazione Amici dell’Are di Calvisano(BS)

Ha partecipato a varie esposizioni collettive:
-''Premio Moretto città di Brescia''(1993)
-''Le forme dello spirito''(1994)presso Palazzo Ducale di Mantova
-''Calendario Chiquita,Giovani artisti per il calendario 2002''(2002)presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e Napoli
-''BE Simple''(2001)presso l’Area dimessa di Via Tempini,Brescia
-''Energie Naturali''(2002) presso Villa Glisenti di Villa Carcina(BS)

Nel 2001 è stato insignito del primo premio di scultura nell’ambito di “Premio Arte 2001”presso Palazzo della Posteria,Milano.
Proseguendo in un discorso di epurazione della forma,la figura umana è ancora una volta la protagonista delle sculture-installazioni di Roberto Ciroli.
Figure colte nella loro matericità di carta pesta colorata,creature a loro agio in un mondo bizzarro,surreale e ludico che,attraverso la parodia, allude alla nostra contemporaneità.
Questi uomini sospesi che fluttuano in insoliti atteggiamenti dinamici nelle loro “cicloeliomobili a levitazione indotta”,strutture leggere e fatue,sono un’ode alla meccanica fantastica creata dall’artista.
Opere che cercano un contatto con il visitatore che può toccarle,muoverle,spostarle,smitizzando,con questo suo agire,il concetto dell’inaccessibilità dell’opera d’arte che pertanto diventa fruibile come un divertente gioco,fonte di riflessione sulla realtà di noi uomini e donne contemporanei.








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