Pittori bresciani protagonisti della pittura del '900 Pittura moderna e contemporanea.
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Frammenti
Virgilio Fidanza e Paolo Ferrario

dal 30/4/09 fino al 9/5/09
presso Libera Accademia di Belle Arti LABA - Distaccamento di Arti Visive


Comunicato stampa

Prosegue la fitta serie di eventi promossi dalla Libera Accademia di Belle Arti.
Giovedì 30 aprile, alle ore 18.30 il fotografo artista Virgilio Fidanza e il musicista Paolo Ferrario espongono i propri lavori nella galleria Spazio LABA in piazza del Foro 2 a Brescia.
La mostra, intitolata Frammenti, rimarrà aperta fino al 9 maggio e sarà visitabile tutti i giorni dal martedì al sabato dalle 15 alle 19.

Un video subito visibile all’ingresso, istallazioni sonore e numerose fotografie disposte nelle sale danno vita ad un percorso, una continuità unitaria di spazio e tempo, un ambiente multimediale composto dalla simultanea percezione di suono immagine e parola.
Il video e le immagini realizzate in digitale da Virgilio Fidanza avvicinate alle sperimentazioni musicali di Paolo Ferrario creano nell’ambiente una suggestiva risonanza sonora.

Virgilio Fidanza nelle sue fotografie allestisce una vera e propria scenografia dell’attesa: i soggetti-oggetti protagonisti sono due ipotetici sposi cristallizzati nell’eterna unione di una stretta immobile e incantata. Eppure l’amorosa quiete dell’abbraccio continuamente viene meno e il sogno di unione totale con l’essere amato progressivamente si frantuma: si avvicendano sulla scena ombre, forme evanescenti ritratte su pagine di libro e temibili uccellacci. Il discorso amoroso si traduce così nella formula irreversibile del “fin che morte non ci separi” che per ironia della sorte realmente si concretizza nella scissione degli sposi al momento della loro singolare fine. Il titolo “frammenti” allude così al coreografico vocabolario amoroso del libro Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes.

Nell’atto creativo si crea sempre una rottura con il familiare, un esilio dalle strade del già visto e del già conosciuto. Ma l’atto creativo - come afferma Massimo Recalcati nel suo libro Il miracolo della forma - implica necessariamente una memoria storica del familiare, un’eccentricità rispetto a questa memoria: è questa dimensione straniante che i due autori ricreano in mostra: un sentimento che oscilla senza sosta tra il ricordo l’amnesia e l’inaspettato.
Così arte e musica divengono strumento privilegiato e arma infallibile per dominare non solo il mondo intero ma per catturare illimitati mondi possibili.

Ludovico Dolzanelli








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