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Frammenti e Cerchi: il punto di non ritorno
Paolo Conti

dal 23/9/06 fino al 31/10/06
presso Galleria PaciArte


Comunicato stampa

La Galleria PaciArte Contemporanea in occasione della ripresa della nuova stagione autunno-inverno 2006 – 2007, partecipando all’iniziativa promossa insieme alle Gallerie d’arte di Brescia per l’inaugurazione di più mostre in un'unica giornata, Vi comunica e Vi invita alla mostra personale del maestro Paolo Conti
“Frammenti e Cerchi: il punto di non ritorno”

Inaugurazione Sabato 23 Settembre 2006, ore 18-21 presso la sede di via Carlo Cattaneo 20/b a Brescia.
La mostra rimarrà aperta dal 23 Settembre 2006 al 31 Ottobre 2006, dal martedì al sabato dalle ore 10 – 13 e dalle 16 - 20.

Paolo Conti ricerca la dimensione di uno ''spazio nuovo''.
Lo crea e lo pensa come un oggetto reale, un prodotto dell’uomo ma, a-storico e astratto.
Ogni oggetto creato è di natura industriale, rottami di acciaio o ferro, che subiscono dei passaggi ripetibili, dei processi che stabiliscono la scientificità dell’operazione. Così nasce il ''pezzo utile''.
E il resto? Ha subito gli stessi procedimenti!
Non è rottame.
E’ lo spazio.
In trent’anni anche attraverso gli strumenti della pittura, Conti allinea in parallelo scienza e arte.
Il suo linguaggio non sviluppa solamente prospettiva e regole di proporzione, anche entropia, quarta dimensione, quasar, caos, termodinamica e la fisica delle particelle.
Ogni opera diviene un’infinita combinazione di struttura e concetti: una nuova prospettiva dove l’infinito è punto di riferimento per cercare una riconoscibilità.
Per Paolo la scienza deve avere un volto umano e leggibile, così come l’arte avere valenze scientifiche.
Sia la scienza che la pittura esprimono un’indagine della realtà.
Come negli astri dell’universo avvertiamo un equilibrio superiore che li regola anche se ne intuiamo soltanto la grande forza, così le opere di Paolo Conti appaiono come infinite cosmologie.
A metà degli anni Ottanta nascono i frammenti e i cerchi, strutture aperte libere di seguire molteplici dinamiche e configurazioni sulla superficie; pezzi che penetrando lo spazio frantumano i tradizionali limiti lineari del quadro.
E’ così che l’opera diviene un organismo che abita la superficie intera: il punto di non ritorno.

Ilenia Zane








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