"Notturno a Lerici"  
1954  
Olio su tela, cm
150
x
100
Firmato in basso a sinistra
ESPOSIZIONI
Brescia, Galleria Alberti. 1958. Mostra personale.
Pontevico (Brescia), Biblioteca Comunale.
Giugno 1984. Mostra antologica (opere 1950 - 1984).
Brescia, Palazzo Monte Nuovo di Pietà.
Giugno - Luglio 1988. Mostra collettiva (10 espositori).
Villa Carcina (Brescia), Villa Glisenti.
17 Aprile - 9 Maggio 1999. Mostra postuma antologica.
Pontevico (Brescia), Palazzo ex Biblioteca Comunale.
19 Marzo - 10 Aprile 2005. Mostra postuma.
PUBBLICAZIONI
Bruno Scaglia: Antologica 1950 - 1984 Catalogo della mostra antologica tenutasi nella Biblioteca Comunale di Pontevico (Brescia), nel mese di Giugno del 1984.
Il dipinto è pubblicato a tutta pagina, in bianco e nero, a pagina 13.
Verifica: assonanze/dissonanze Catalogo della mostra tenutasi nel Palazzo Monte Nuovo di Pietà – a Brescia – nei mesi di Giugno e Luglio 1988.
Il dipinto è pubblicato a colori, a pagina 35.
Il catalogo indica che il dipinto ha un'altezza di cm 140 (l'altezza effettiva è invece pari a cm 150) ed inoltre indica dati diversi da quelli che Scaglia scrisse sul retro della tela; infatti, dalle scritte dell'artista risulta quanto segue:
- titolo: "Notturno a Lerici" (anzichè - come indicato in catalogo - "Notturno");
- anno di esecuzione del dipinto: 1954 (anzichè - come indicato in catalogo - 1954/1956).
Bruno Scaglia; antologica Catalogo della postuma antologica tenutasi presso Villa Glisenti, a Villa Carcina (Brescia), dal 17 Aprile al 9 Maggio 1999. Il dipinto è pubblicato a colori.
Il catalogo indica che il dipinto fu eseguito nel 1955-1958 anzichè (come indicato da Scaglia sul retro della tela) nel 1954.
Bruno Scaglia (1921 - 1996). Postuma Catalogo della postuma tenutasi a Pontevico (Brescia) - nel Palazzo della ex Biblioteca Comunale - dal 19 Marzo al 10 Aprile 2005. Il dipinto è pubblicato a tutta pagina, a colori, a pagina 27.
OSSERVAZIONI
Nel testo del catalogo pubblicato in occasione dell’antologica del 1984, il critico Mauro Corradini scrisse:
“[…] Nel 1954, Notturno a Lerici rappresenta il segno nuovo della cultura di Scaglia.
[…] La struttura narrativa si è ormai ridotta ad alcune linee di forza: struttura del paesaggio e struttura dell’opera coincidono; attorno a queste linee, che si muovono con andamento spiraliforme, circolare, parabolico, attorno a queste linee, dicevamo, Scaglia viene strutturando i suoi ritmi emotivi. Un punto, normalmente in alto nel quadro, diviene il «fuoco» della rappresentazione; da lì parte la luce, partono le linee-forza della struttura dominante. E, a mano a mano che ci allontaniamo dal punto focale, a mano a mano, come in una visione aerea, ci allontaniamo dalla città rischiarata nella notte, sale e cresce il nero, l’oscurità: i verdi si caricano di cupi bagliori, gli azzurri si infittiscono, fino a cedere, gli uni e gli altri, nelle gradazioni di nero che soltanto le linee portanti del quadro riescono ad equilibrare in forme regolari.
[…] Scaglia a metà degli anni Cinquanta ha ormai raggiunto una propria maturità di linguaggio, una propria sigla stilistica, ormai definita e conchiusa. E sostanzialmente non se ne sbarazzerà più […]
[…] il decennio dell’astrazione di struttura che si era aperto con Lerici, […] è […] il decennio più ricco dell’arte del Nostro.”