Pittori bresciani protagonisti della pittura del '900 Pittura moderna e contemporanea.
LE MOSTRE A BRESCIA  
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Franco Rinaldi
Arriverà l'uomo nuovo?


dal 6/5/05 fino al 30/6/05
presso Primo's Gallery


Nasce una nuova galleria d’arte nel prestigioso centro di Brescia, a due passi dal Duomo, con le sue stesse mura segnate dalla presenza di antichità romane.
Il suo nome è “Primo’s Gallery”.
Denominazione che i fratelli Padolini - Massimo, Maurizio, Ivan e Yuri - hanno voluto in memoria del loro padre, Primo Padolini.
Amante d’arte e collezionista.
Nel nome della continuità, la prima esposizione della galleria è appunto dedicata all’artista che proprio lui avrebbe voluto valorizzare - avendone intesa l’originalità e la serietà - se il destino fosse stato clemente. Franco Rinaldi.
Ma non si tratta di sottostare a un ricordo. Perché questa inaugurazione è un evento in sé stesso. Brescia, eminente città d’arte, nel moderno ha avuto nel secolo scorso come protagonista nell’avanguardia - prima collezionista e poi autore - Guglielmo Achille Cavellini.
Questa esposizione di dipinti – completata da una apposita ricchissima monografia di Riccardo Barletta, una delle firme del Corriere della Sera - allarga decisamente l’ apporto della città alla cultura del moderno. Si focalizza un vero emergente.
Che è proprio Franco Rinaldi.
Per anni accanito appartato pittore nel suo studio di Bagnolo Mella, con mostre in Italia e all’estero.
Narratore di pungenti miti attuali, è già nelle maggiori collezioni della città - tuttavia sia tramite la monografia, sia con le mostre che gli dedicherà Primo’s Gallery, la sua arte potrà venire finalmente conosciuta e apprezzata da un vasto pubblico di ammiratori e di collezionisti.
Già nel 1994 il critico Renzo Margonari su Rinaldi annotava: “S’annuncia tra le voci più incisive e nuove dell’arte bresciana d’oggi, e una voce con un’estensione, tra le pochissime dell’arte nuova di questa città, che gli consentirà udienza ben più ampia”. Undici anni dopo questo si avvera.
Parla la qualità delle opere di lucida visionarietà, nella brillantezza incisiva del colore, nel ritmo compositivo, unito a raffinatezza dei luminismi e magia degli insiemi.
Come definire l’arte di Rinaldi? Essa fa parte della famiglia dell’Arte Fantastica, mentre la sua tangenza più naturale è quella del Surrealismo. L’estensore del saggio, Riccardo Barletta, iconologo e antropologo junghiano di lunga data, la definisce “pittura alchemica”.
Accezione che spiega i continui passaggi simbolici, gli incontri con fascinosi archetipi.
Insomma i “sogni” ad occhi aperti, minuziosamente raccontati da questo abilissimo artista visionario.
Questa prima esposizione, intitolata “Arriverà l’uomo nuovo?“, è dedicata a dipinti che raffigurano l’essere umano, come Rinaldi l’ha rappresentato nell’arco degli anni del suo percorso.
Seguiranno altre esposizioni su entità animali, su esseri vegetali, e su paesaggi sotterranei. Le epifaniche visioni che formano tale corpus di dipinti di Rinaldi sono in definitiva un inconsueto viaggio dello spettatore.
Egli vi troverà stupore ricco di humour, scatti nel meraviglioso, e soprattutto una inconosciuta bellezza.
“La bellezza ci può trafiggere come un dolore”, scrisse Thomas Mann.
Questa bellezza prende le forme di una immersione per così dire in una popolazione antropomorfa, apparentemente lontana da noi tutti, benché intimamente a noi vicina.
Insomma, una avventura assai provocante, perchè come disse in una intervista (1957) Marcel Duchamp: “Gli spettatori fanno il quadro”.

Inaugurazione venerdì 6 maggio alle ore 18.










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