Pittori bresciani protagonisti della pittura del '900 Pittura moderna e contemporanea.
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Grazie Giulio
Personale dedicata a Giulio Turcato

dal 1/4/06 fino al 4/5/06
presso Galleria PaciArte


La Galleria PaciArte contemporanea, ha il piacere di annunciarVi la sua prossima mostra, Personale dedicata a Giulio Turcato dal titolo "Grazie Giulio", che verrà inaugurata il 1°Aprile 2006 alle ore 18.00, presso la sede di via C.Cattaneo 20/b, a Brescia.
L'evento è un fatto concreto della Galleria per rendere omaggio a uno degli artisti culturalmente più poliedrici del secolo scorso, incontestabile fautore d’innovazione artistica nel suo modo unico di comunicare attraverso l’unione tra colore e materia.
Al di là delle tappe fondamentali della vita di questo grande artista, ciò che ha stabilito che Turcato lasciasse una traccia indelebile sulla strada dell’arte moderna e contemporanea è stato il suo individualismo, il nomadismo interiore che lo ha portato a stabilirne un'unicità di linguaggio dove vige imperante la sua forma-colore.
Impegnato da sempre socialpoliticamente, appassionato di scienze(dalla biologia, all'entomologia, all'astronomia), viaggiatore, ricercatore, personaggio fortemente ironico ed in continua evoluzione, Giulio Turcato respira gli eventi del suo tempo per trasportarli all’immortalità sulla tela, con l'unicità di un linguaggio nuovo dove saggiamente dosa mescolanza tra materiali inediti per la pittura(quasi ispirati ad una rievocazione dadaista)ed esplorazione nell'uso di nuovi soggetti.
Nel ’50 le creazioni derivano da esperienze vissute socialpoliticamente (serie dei "Comizi", delle"Rovine" e delle "Libertà")dove nello stile ricorda ancora il post cubismo e la tavolozza di Matisse.
Nel '60 è lampante la sua esaltazione nel seguire le imprese spaziali ('57 Laika, bastardino russo, primo essere vivente lanciato nello spazio; nel'61 Yuri Gagarin primo essere umano in orbita, e nel '69 Armstrong sbarca sulla luna…) che faranno dell'arte di Turcato strumento di sfogo nel sognare l'universo.
Lui che farà della sua tela luogo di conquista interplanetaria, trasportando pezzi di altri pianeti all'interno della sua realtà usando strumenti inconsueti per la pittura e tuttavia efficacissimi per il suo scopo, come la gommapiuma e le sabbie, l'unione del catrame all'olio, le polveri d'argento. "Superfici lunari" , "reticoli" ed "arcipelaghi" nacquero così, dal suo sbirciare fuori dai finestrini durante i viaggi in aereo, da studi di astronomia, dai racconti e da immagini dei tg.
Turcato non si stancherà mai di elaborare nuova vita all'espressione attraverso la "forma-colore", studio che lo accompagnerà nel lungo viaggio che dall'influenza di Balla lo guiderà all'astrattismo, attraversando con la sua polimatericità il colorismo. Gli effetti cangianti e fluorescenti lo porteranno sempre più in là, "oltre" ad ogni gruppo, al di là d'ogni stile, nel superamento anche dell'informale.
Con Giulio Turcato tutto diventa "pretesto", occasione per inventare nuove forme e colori che possano ridefinire l'immaginario, la sua stessa vita è un'altalenante concentrazione/distrazione dove le passeggiate senza meta né appuntamenti lo trascinano a nuove fonti d'ispirazione.
"Ciò che egli chiede per poter dipingere è un'emozione, un'emozione che esorbiti dal limite del quadro, un'impulso surrealista senza bisogno d'inconscio, capace non di dramma romantico ma di forma e colore…" Così lo raccontava Lionello Venturi, ora, ad undici anni dalla sua morte (Roma 1995) la Galleria PaciArte vive la stessa ispirazione nel scegliere di dar vita a questa mostra: l'Emozione.
Farsi trasportare "oltre" dall'emozione, per arrivare con le opere di Turcato fino alla luna.

''Grazie Giulio''. E basta.










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