Pittori bresciani protagonisti della pittura del '900 Pittura moderna e contemporanea.
LE MOSTRE A BRESCIA  
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Happy Family
Valentina Lasagni

dal 29/11/08 fino al 4/1/09
presso Skin Gallery


Comunicato stampa

Profili di luci che emergono dall’ombra, contorni d’individui che sprofondano negli abissi dell’intimità, perversione o goliardia, trasgressione o gioco, ombra o luce, bianco o nero?
Uno, due, tre e… il click dell’auto scatto che arriva sempre un attimo prima o un attimo dopo per creare il “ritratto di famiglia”, il gioco da custodire segretamente, il trofeo da mostrare con orgoglio agli amici; a voi, che queste immagini osservate, può sembrare che nessuno stia dietro la macchina fotografica.
Il punto di vista dal quale considerare la realtà e poter scegliere, sempre e comunque, la propria lettura è il privilegio che senti di avere visitando Happy Family di Valentina Lasagni.
Tocca dunque al visitatore ricostruire i fatti, immaginare le storie ed, infine, trarre le proprie conclusioni.

P-M

Il fetish è un mondo sotterraneo, notturno. In ogni modo un luogo semiscuro, con molto nero, luce che filtra a tratti, netta, ad illuminare un dettaglio, caravaggescamente quasi. Una luce che deve fisicamente farsi spazio nel nero, e sottolineare solo i particolari che vanno evidenziati. Com’è complesso il rituale erotico/emotivo, fatto di gesti e di ruoli definiti e incarnati a sfinimento, così è disciplinato l’uso della luce, del bianco, del buio. Con poche tinte intermedie, perché non volute e non concesse.
Così in queste foto (debitamente elaborate come elaborato è il plot del rito) le figure si ritagliano con rigore lo spazio nel nero. Padroni, schiavi, animali, oggetti, scontornati a definire con la nettezza del bianco quei ruoli così confusi nella vita reale e così disperatamente marcati nelle penombre dell’ego.
Ed ecco che anche, e soprattutto, gli occhi portatori di senso e percezione, sono dovutamente anneriti, truccati, contornati o addirittura mascherati, perché in un mondo fieramente parallelo anche la percezione segue percorsi differenti, leggermente sbilenchi rispetto all’usuale.
Uomini e soprattutto donne seguono un percorso di chiarificazione e si fanno metafora codificata del dolore. Un soffrire catartico e paradossalmente (ma non troppo) fonte di piacere, perché la libertà è difficile, si sa…

Fabio Donalisio








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