Pittori bresciani protagonisti della pittura del '900 Pittura moderna e contemporanea.
LE MOSTRE A BRESCIA  
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Lavagnino
Opere scelte

dal 20/1/07 fino al 9/4/07
presso Piccolo Miglio in Castello


Comunicat stampa

Anche se ha vissuto e lavorato per lungo tempo a Milano, per avvicinare l’opera di Pierluigi Lavagnino (Chiavari, 1933 - Milano, 1999) è dalla sua terra d’origine, la Liguria, che bisogna prendere le mosse. È lì che l’artista per primo vi ha trovato ragioni di ispirazione e ricerca. Ha scritto infatti: “Capii che era lì, entro quella natura che mi circondava, che dovevo scavare per cercare me stesso”. In quest’enunciato ci sono già alcune indicazioni cruciali relative al “tema” del fare artistico di Lavagnino e al metodo che vi è sotteso.
Imprescindibile si rivela il rapporto con la natura intesa non come elemento da cui desumere dei “motivi”, ma come confine e referente ultimi cui rivolgersi nel processo di incessante comprensione del proprio stare al mondo.
Per la maturazione del proprio linguaggio, scopre come affini alle sue convinzioni le formulazioni dell’Informale, da Fautrier a de Staël senza trascurare gli italiani Romiti, Vacchi, Bendini, Milani e Chighine. Artisti tutti ai quali Lavagnino, aderendo all’Informale, guarda sicuramente, ma che non saranno modelli unici e vincolanti, restando per esempio rintracciabili nella sua opera sorgenti suggestioni anche dell’ultimo Monet, quello delle Ninfee, come pure della natura quale è stata tradotta dalla sensibilità di Turner.
Per una corretta comprensione delle opere di Lavagnino e del suo modo di interpretare il reale, non va del resto trascurato anche altro tipo di influenze derivategli dallo studio della filosofia di Bergson e dalla lettura dell’opera di Proust. Una somma dunque di suggestioni che egli ha assimilato sortendone una visione dagli accenti inconfondibili, mai riconducibile esclusivamente a un unico modello artistico.
Questa antologica dunque, con circa quaranta quadri distesi su tutto l’arco della sua produzione, è un omaggio a un artista che nella sua vita fu tanto riservato, quanto incisivo e di sensibilità profondissima nella sua opera.

Orari: 09.00 - 19.00

Chiuso 24, 25, 31 dicembre 2006








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