Pittori bresciani protagonisti della pittura del '900 Pittura moderna e contemporanea.
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Nuove generazioni
Biennale Internazionale di Fotografia di Brescia 2006

dal 12/6/06 fino al 14/9/06
presso Sala dei Santi Filippo e Giacomo


Inaugurazione mercoledì 14 giugno alle ore 18

Artisti in mostra:
Alessandra Arnò, Elena Carozzi, Serena Gallini, Valeria Necchi, Serena Porrati, Ilaria Turba
A cura di Mauro Corradini in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano

Dal testo in catalogo ''Percorsi'' di Mauro Corradini:
… La fotografia di queste giovani autrici si configura come un insieme di percorsi che partono tutti dalla fotografia, ma scivolano oltre il puro dato percettivo; la giovane età non spiega la maturità di questi interventi, e si pone /si propone / quasi come un contro canto all’idea poetica sottesa in ognuna di loro, o, per stare al titolo, in ognuno di questi percorsi. Percorsi compiuti con gli occhi spalancati, la mente aperta, un certo disincanto anche; percorsi che partono senza dubbio dai luoghi attraversati, in quei tours fotografici che costituiscono uno dei luoghi della fotografia, ma giungono ben al di là, transitano in uno spazio dove il luogo di partenza è spesso così modificato e travolto da rendersi solo in parte e a fatica riconoscibile. Percorsi dunque come viaggi, ma anche come aderenza alle coordinate di base dell’universo iconografico: ad iniziare dai luoghi attraversati che variano dall’incontro con una civiltà altra, da interpretare e/o svelare (per sé prima ancora che per gli altri) attraverso una sequenza di immagini, fino a giungere a rappresentazioni recuperate quasi di sfuggita, di nascosto, cercate dunque nella coscienza che interroga la realtà.
… Piace al curatore, lettore e interprete della differenziata varietà di forme, sottolineare la notevole professionalità delle protagoniste, che sembra disgiungersi con l’età; una qualità che si riscontra in queste giovani autrici che utilizzano la fotografia, con la consapevolezza che nell’immagine vi è un oltre e/o un altrove cui si deve puntare; per questo la lucidità delle procedure diviene termine inevitabile per raggiungere lo scopo che l’immagine o la sequenza delle immagini si propone: l’opera come apertura, come percorso verso un mondo interiore.
… le immagini di Valeria Necchi legate ad una specifica geografia dei luoghi, che il titolo indica: “In Cambogia”. La scelta dei luoghi è anche una propensione verso tipologie di condizioni umane, prima ancora che ambienti geografici: i volti, i bambini soprattutto, le mani, i gesti, sono questi i soggetti sui si sofferma la giovane fotografa. Il tutto dichiarato nello scatto riportato nella sua compiutezza, il tutto giocato solo sul ruolo simbolico e comunicativo del bianco e nero, dove il nero gioca il suo ruolo di drammatizzazione, a rinforzare il gesto appunto, o l’espressione del viso, la profondità di sguardi, soprattutto quelli infantili e quelli femminili che uniscono tenerezza e dolore, spaesamento e sottili speranze.
… Anche Serena Gallini rimane legata al medium fotografico; con una variante nota ai lettori, definita dal gesto, dal segno, con cui la pittrice (non la fotografa) traduce sulla carta o sulla tela i luoghi stessi dell’iconografia fotografata: ''In punta di piedi'' è il titolo del ciclo.
Per questo progetto, la fotografia di Gallini non è più un prelievo dal reale, ma un ribaltamento del reale: utilizza i giocattoli dell’infanzia, le vecchie bambole, i pupazzi dagli occhi strabici, rovinati dal tempo; li colloca in ambienti ristretti, innevati, li struttura in una scena espressiva, per cui la realtà del luogo dialoga con il mondo della memoria o dell’immaginazione.
… il primo ''scarto'' nell’uso della fotografia si realizza con le opere dedicate alla “Piscina” da Elena Carozzi: sequenza costruita sull’antitesi esibita tra attualità e storia, tra modernità (contemporaneità, si dovrebbe meglio dire) dell’immagine, nel suo essere, nella sua struttura linguistica, e volontà di recupero, nelle forme espressive, della tradizione lontana con l’uso della tela come sostrato, di una modificazione formale che rende più morbido il colore, una sorta di tattilità pastello che rinvia alle seppiature di oltre un secolo fa.
Giunge all’installazione la struttura dell’opera di Serena Porrati; sulla stessa superficie si alternano e si intersecano volti e tracce; i primi derivano da ricerche fotografiche, le seconde da fili, intrusioni del cucito. Il tutto come opera nuova, come iconografia tra tecnologia e manualità antica, a mutare il senso delle cose, trasferire per intuizione la nostra lettura verso mondo sconosciuti.
Poi, nell’articolarsi della ricerca, emergono straordinarie rayographies che hanno il sapore dell’oggetto cristallizzato; anziché fermare con la magia della chimica, Serena preferisce l’alchimia del rilievo; trasforma il prelievo in un oggetto altro, allinea le figure, crea un percorsi, ci apre all’inquietudine di un’esibizione che ha il sapore dell’animale conservato sul tavolo dello scienziato.
…Il muoversi dell’immagine verso nuovi orizzonti espressivi si realizza definitivamente con ''Follie'' di Ilaria Turba: un dvd tratto da immagini fotografiche, un ritmo costruito per flash che hanno, come vuole il soggetto, il sapore della memoria e della lontananza. Parte Ilaria con le finestre chiuse di un vecchio manicomio di Reggio Emilia, scandisce la presenza su ritmi intervallati di parole, che Efrem Norti le ha prestato; e accanto alle finestre, ai muri scrostati, ad una dimensione di abbandono che è reale e simbolico, fa emergere volti, sguardi.
… Anche con Alessandra Arnò entriamo nell’universo del dvd, anche se il linguaggio appare ulteriormente modificato, accelerato diremmo, seguendo lo scorrere del tempo. Il primo brevissimo dvd ci porta in campo la realtà nel suo proporsi in forme dirompenti: ''Sos'' utilizza il ritmo dell’alternanza di immagini tra gli astronauti di un’esplorazione spaziale e la quotidianità della vita; i flash del mondo alto interagiscono con il quotidiano, di cui divengono l’alter ego.
In una forma non dissimile (parla di riprese dall’auto), Alessandra si muove nel bianconero dedicato alla città, il paesaggio urbano riletto con gli occhi del ritmo della vita: ''Lightheaded'' è il dvd realizzato nel 2002. Una città riproposta attraverso le ombre, una città trascinata, come se facessimo scorrere davanti all’obiettivo una fotografia, nell’allungarsi della sera e nel dimensionarsi della vita sui ritmi un po’ frenetici della quotidianità: realtà e metafora dunque, perché questo, alla fine, è il sale di un’avventura iconografica che non abbandona la realtà, me ne coglie i valori emotivi.
Perché questo, in fine, è il senso vero dei nostri ''Percorsi'', ricostruiti per questa biennale sulla scorta di esperienze poetiche che alcune giovani autrici, diplomate a Brera, hanno strutturato nelle individuali ricerche realizzate dopo l’accademia.

la mostra rimarrà aperta con il seguente orario: da martedì a domenica dalle ore 15.30 alla 19.30 - lunedì chiuso - chiusura estiva martedì 15 agosto








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