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Ubermorgen.Com - Superenhanced

dal 17/1/09 fino al 7/3/09
presso Fabio Paris Art Gallery


Comunicato stampa

Fabio Paris Art Gallery è lieta di annunciare la seconda personale del collettivo austriaco UBERMORGEN.COM, che negli spazi della galleria presenta, in anteprima mondiale, il progetto “Superenhanced”, dedicato al tema scottante della tortura. Una pratica al bando quasi ovunque, ma che è risorta sotto un nuovo set di nomi che hanno il tono neutro, pulito e funzionale del linguaggio pubblicitario.

Oggi il rapimento si chiama “consegna straordinaria”, la tortura “interrogazione avanzata”: un “metodo efficiente per strappare informazioni importanti ai detenuti” che si avvale di tecniche cosiddette “soft” come l'Attention Grab (l'interrogante copre il viso dell'interrogato con la sua maglietta e lo scuote), l'Attention Slap (un colpo a piena mano sul volto) e il Belly Slap (un colpo a piena mano sull'addome, che provoca dolore, ma nessun danno interno); ma anche di tecniche più dure, come il Long Time Standing, in cui il prigioniero, incappucciato è costretto in piedi per più di 40 ore; la Cold Cell, in cui il prigioniero viene lasciato, nudo, in una cella a 10 gradi; il Waterboarding, una forma controllata di annegamento; la Sleep Deprivation, in cui si impedisce al prigioniero di dormire per diversi giorni. Tecniche per lo più psicologiche, che non lasciano tracce sul corpo del detenuto, e che da anni (a partire dall'amministrazione Reagan) vengono utilizzate nei carceri di massima sicurezza degli Stati Uniti (ma anche in luoghi come Kandahar, Bagram Airbase e Guantanamo Bay) per preparare all'interrogatorio i detenuti (fra cui numerosi bambini). Infine, le autorità ricorrono anche ai classici, brutali metodi di tortura: i prigionieri vengono appesi per i polsi per giorni e picchiati, affamati e uccisi; le loro ossa spezzate e i loro arti amputati.

UBERMORGEN.COM affonda le mani in questa materia torbida, ma invece di denunciare un oltraggio ai diritti umani che è sotto gli occhi di tutti, sembra interessato ad esplorare, da un lato, le ipocrisie del linguaggio che lo rendono accettabile e, dall'altro, la posizione morale dello spettatore quando viene messo di fronte a questioni ambigue e a immagini urtanti. Il punto di partenza è il Superenhanced Generator, un progetto web (esposto in forma di installazione) che si basa su un motore di interrogazione intelligente, in grado cioè di apprendere dalle risposte dello spettatore, e che a processo concluso genera un falso documento legale, modellato sugli ordini di arresto e sui protocolli di interrogazione. All'installazione si accompagnano una serie di stampe fotografiche e un video, che adottano l'estetica asettica dei carceri di massima sicurezza per rappresentare detenuti bambini sottoposti a intimidazioni e torture: le foto sono ricostruzioni di una realtà a cui nessuno vorrebbe credere – una realtà presentata all'opinione pubblica come “danno collaterale” in una battaglia contro il terrorismo considerata “necessaria”. Professionali e ben illuminate, le immagini generano un profondo disagio per la verità che nascondono dietro la loro patina di glamour.
La sera dell'opening, l'installazione sarà completata da una performance.








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